Altri ricordi

Ci sono giorni in cui ci soffermiamo a riguardare le vecchie foto di quanto fatto negli ultimi mesi. I diversi progetti e la gioia dei bambini di partecipare alle nostre iniziative, la forza dei genitori nel non mollare mai davanti alle difficoltà e la presenza costante delle nostre volontarie in Sala Giochi, sono tutte cose che fanno parte dell’esperienza di Un Cuore Un Mondo all’interno dell’Ospedale del Cuore. Torneremo una volta finita l’emergenza con più forza e più voglia di fare rispetto a prima. Andrà tutto bene.

Un bellissimo ricordo

Oggi vi parliamo delle nostre volontarie e del lavoro che fanno per i bambini ricoverati all’Ospedale del Cuore. Ogni giorno le abbiamo visto correre in Sala Giochi per svolgere le più diverse attività, sempre con il sorriso e sempre con quella voglia di portare serenità e calore.  Contiamo di poter tornare presto a pieno regime e far ritorno in Ospedale per sostenere i bambini e le loro famiglie come sempre fatto. Questa foto è stata scattata il giorno della festa di San Valentino, in cui tra un trionfo di palloncini rossi le nostre volontarie hanno portato una ventata di leggerezza e gioia a tutti i bambini e alle loro famiglie.

 

 

Noi ci siamo

Noi ci siamo, siamo con voi anche durante questo periodo di difficoltà per l’Italia intera. Grazie alla tecnologia siamo in grado di portare avanti una buona parte delle nostre iniziative da casa, per questo, se ne aveste bisogno, vi invito a contattarci via mail all’indirizzo: volontarie@uncuoreunmondo.org oppure attraverso la chat di Facebook. Aspettando che la situazione in Italia migliori e si possa tornare a pieno regime a svolgere il nostro lavoro all’Ospedale del Cuore vi mostreremo ogni giorno un bel ricordo dei nostri progetti. Siamo con voi e voi siete con noi, sentitevi liberi di condividere le vostre esperienze con noi e troverete sempre un ascolto.

Eritrea da vicino

Il racconto di Piergiorgio Setti, medico anestesista pediatrico , Volontario di Un Cuore Un Mondo Massa nelle missioni in Eritrea, racconta di un ragazzo Eritreo, Osman affetto da grave cardiopatia acquisita causa streptococco non curato.

Durante la nostra ultima missione chirurgica ad Asmara, il mio compito è stato quello di presidiare e coordinare il reparto di terapia intensiva nel quale il Team di anestesisti e infermieri specializzati si prende cura dei pazienti appena rilasciati dalla sala operatoria e posti in osservazione.

Ci aspetta un lavoro senza sosta, turni di 12 ore con 4 notti alla settimana.

Il primo giorno abbiamo preso in visione la lista dei pazienti selezionati per gli interventi; ci fu immediatamente segnalato un caso di grave cardiopatia acquisita, reumatica, un ragazzo proveniente da Cheren, al quale la cardiopatia fu riscontrata durante lo screening cardiologico svolto dal team di Un Cuore Un Mondo nel mese di Aprile. Osman, questo il suo nome, è longilineo come molti dei ragazzi delle regioni a ovest dell’Eritrea, è decisamente troppo magro, soffre di dolori alle articolazioni e quasi non è in grado di camminare. La sua resistenza fisica è al lumicino. La cardiologa Nadia Assanta ci spiega che il quadro clinico è compromesso e da subito, durante lo screening effettuato a Cheren, la situazione è apparsa grave. L’unica strada è quella di tentare un intervento che ripari al meglio le valvole cardiache attaccate dall’infezione; confidare nelle buone mani del cardiochirurgo dottor Murzi.

Nadia ci raccontava che entrambi i genitori, al momento della visita medica nella scuola di Cheren, apparivano rassegnati; i medici del locale ospedale, non disponendo di ecografi, avevano solo rilevato irregolarità di funzionamento del cuore, ma non avevano idea dello stato del cuore del ragazzo. Il deperimento fisico era evidente, non così le cause. Dopo lo screening della cardiologa, tutto apparve nella sua gravità; non fu facile comunicare l’esito ai genitori, spesso la traduzione fatta al momento da parte del personale Eritreo non aiuta a trasmettere, qualora ci fosse, anche un timido barlume di speranza.

Il ragazzo viene operato tra i primi, in modo che si possa avere abbastanza tempo per seguirne il follow up.   L’intervento riesce, nel senso che le valvole vengono corrette al meglio, non è necessario impiantarne una meccanica – dovrebbe venire rimpiazzata entro 3 anni causa l’auspicata crescita del ragazzo; una valvola biologica potrebbe restare più a lungo nel cuore, ma andrebbe comunque sostituita entro 10 anni. La decisione di correggere al meglio il danno viene presa dal chirurgo per consentire di valutare nel tempo la ripresa del fisico debilitato ed eventualmente intervenire in periodi successivi con il paziente in condizioni migliori dell’attuale.

Il periodo di ricovero, tra alti a bassi, prosegue e siamo tutti soddisfatti della reazione di Osman; dopo i primi 3 giorni in terapia intensiva, appena comprende che probabilmente ce l’ha fatta, diventa immediatamente reattivo alle sollecitazioni, accetta l’alimentazione e ha uno sguardo attento a ciò che gli gira attorno. Anche i genitori, soprattutto la mamma che non lo lascia nemmeno per un minuto anche la notte, sembra siano più fiduciosi.

E’ arrivato il momento di tentare di alzarsi dal letto; siamo a 6 giorni dall’intervento. Il ricordo della mamma va sicuramente agli ultimi momenti prima del ricovero: passo incerto, fiato grosso, debolezza e dolori. Il ragazzo pare timoroso e mi avvicino a lui per capire se ha bisogno di supporto. Lo prendo per mano, sento il suocuore battere nelle mie mani. Appena timidamente fa qualche passo, mi trasmette immediatamente la sua gratitudine e gioia, mentre la mamma sta a poca distanza e non sa ancora a cosa pensare, se gioire per una situazione favorevole oppure aspettarsi qualche imprevisto.. non si esce in 5  minuti da anni di apprensione e angoscia.

Arriva il papà, abbracci e stretta di  mano a tutti noi; non si apettava di trovare il proprio figlio in piedi ad attenderlo. Mi ricordo che il papà non smetteva di ringraziarmi e volle fare anche un selfie con me.

Ho assistito ad altre situazioni analoghe, e loro, i bambini, ringraziano col cuore nelle mani, nelle mie mani. Ecco perché ho imparato in questi anni a stare con loro, cosa che non sapevo fare prima. Ho imparato a guardarli negli occhi senza schermi o pregiudizi, a sedermi vicino a loro semplicemente per ascoltare il loro cuore. Ho imparato ad accompagnarli lungo tutta la strada delle cure e quelle volte che ero vicino a loro, con la loro mano nella mia nel momento di lasciare il letto dell’ospedale per riprendere a camminare, ho veramente sentito il loro cuore nelle mie mani. E certe espressioni mute nelle parole ma ricche di amore negli sguardi e nei gesti sono stampate nella mia mente e lì rimarranno per sempre.

Amo la vita.

Piergiorgio Setti

 


Due nuove camere

Le prime due stanze per la nuova casa di accoglienza di Un Cuore Un Mondo stanno per essere ultimate. Due camere da letto e la cucina sono pronte per essere utilizzate, così da poter accogliere le famiglie dei bambini cardiopatici che vivranno un lungo percorso ospedaliero all’interno dell’Ospedale del Cuore. I pochi dettagli che ancora mancano verranno inseriti una volta terminata l’emergenza che sta vivendo l’Italia in queste settimane. Rinnoviamo l’invito per chiunque volesse donare qualcosa per arredare al meglio la nuova casa di contattarci all’indirizzo email: volontarie@uncuoreunmondo.org.
I lavori proseguiranno fino alla realizzazione di altre 7 stanze, vi ringraziamo per tutto il sostegno che ci date quotidianamente.

Una collaborazione per Pasqua

Si rinnova anche quest’anno la collaborazione tra noi di “Un Cuore Un Mondo” e l’Associazione “Amici Dei Bambini” per una Pasqua all’insegna della solidarietà e dell’aiuto per il prossimo. Il comune denominatore che lega le due Associazioni è l’accoglienza riservata ai bambini per fini medici. “Un Cuore Un Mondo” si occupa dell’accoglienza e del sostegno dei bambini cardiopatici e delle loro famiglie mentre “Amici dei Bambini” si impegna a far vivere un periodo curativo ai bambini la cui salute è stata minata dalle radiazioni rilasciate dall’incidente nucleare di Chernobyl. L’ospitalità è un concetto fondamentale per entrambe le Associazioni in quanto un semplice gesto di accoglienza si può trasformare in una situazione di felicità e sorrisi. In occasione della Pasqua sono state realizzate delle uova di cioccolato, sia al latte sia fondente, tutte ornate con dei piccoli gadget o peluches e messe a disposizione per chiunque volesse sostenerci.

 

Tutti insieme

Un aspetto importante che abbiamo notato in questi anni di volontariato nella Sala Giochi dell’Ospedale del Cuore è l’interattività fra piccoli pazienti, genitori e volontari. In ogni attività tutti mettono in campo le loro abilità per il prossimo e spesso, come nella giornata del teatro, sono i bambini a offrire uno spettacolo per tutti i presenti. Divertimento, arte e musica invadono la degenza pediatrica con tutta la loro forza e il pianoforte presente nella Sala Giochi diventa una calamita per chi è appassionato di musica. La musica incanta tutti e quando proviene dal cuore avvolge tutto l’Ospedale in un’atmosfera magica, per questo è sempre un’emozione per noi vedere qualcuno che si siede al pianoforte e inizia a suonare.

Dietro le quinte

In questi mesi di progetti e iniziative abbiamo deciso di documentare il tutto con foto, video e aggiornamenti settimanali. Il nostro sito ed i nostri profili Facebook e Instagram sono diventati dei diari di avventura in cui annotare e registrare le emozioni che più ci hanno travolto durante le tante giornate passate con i bambini dell’Ospedale del Cuore.
In questi giorni abbiamo deciso di guardarci indietro e di mostrarvi delle foto di repertorio di quanto successo negli ultimi mesi, per mostrarvi i retroscena ma anche la quotidianità di Un Cuore Un Mondo e dell’Ospedale del Cuore.
Oggi vi mostriamo i preparativi per la festa di Carnevale in cui i bambini, i genitori e le volontarie hanno creato coloratissime maschere ed addobbi per trasformare la Sala Giochi in un immenso rione carnevalesco.

Coraggio,
Sorriso,
Empatia.

Coraggio, sorriso e empatia sono le tre parole che animano le nostre volontarie e che sentono più vicine alla nostra missione di portare una leggera brezza di serenità nel difficile percorso ospedaliero. Ieri, lunedì 3 Marzo, si è tenuta la riunione mensile tra volontari: un’occasione importante per far conoscere all’intero gruppo i nuovi volontari e per condividere le sensazioni e le emozioni provate nell’intraprendere il nuovo percorso iniziato a Gennaio. Il nuovo progetto “Un Mondo Nel Cuore” ha avvolto i pomeriggi delle volontarie scandendo la settimana in giornate dedicate a un tema diverso. I diversi gruppi di volontarie hanno condiviso con tutti le attività pomeridiane loro assegnate ponendo l’accento sulle emozioni che il nuovo progetto ha portato con sé. E’ stata inoltre presentata una figura professionale che seguirà i volontari durante tutto il percorso sostenendoli e conferendo un importante sostegno in tutte le attività. Per garantire un servizio migliore è indispensabile che tutti possano contare sugli altri per dare al gruppo ancora più forza e coraggio.

Teatro in azione

Il Teatrino fatto interamente a mano per il progetto Un Mondo Nel Cuore è stato collaudato e messo a disposizione delle volontarie che l’hanno decorato e portato nella Sala Giochi dell’Ospedale del Cuore. Abbiamo portato delle marionette per allestire uno spettacolo e mostrarlo ai bambini ma subito i ruoli si sono invertiti e sono diventati loro gli attori e le volontarie le spettatrici. La bellezza della giornata teatrale sta proprio in questo delicato passaggio, quando i piccoli prendono l’iniziativa per mettere in scena una loro personale rappresentazione. Il coraggio e la forza con cui ogni giorno i nostri bambini affrontano le giornate è un insegnamento per il mondo: lottare giocando, cercando in ogni piccola cosa la bellezza, la spensieratezza e l’allegria che contraddistingue la vita più piccoli. Quando abbiamo intrapreso il percorso all’interno del progetto Un Mondo Nel Cuore abbiamo pensato alla finalità di stimolare la creatività ed unirla con il divertimento e la giornata teatrale incarna perfettamente questo scopo.