Le nostre risposte

  • Che cosa significa accoglienza per voi?

Accoglienza per noi significa fornire una casa a chi è lontano da casa, dare supporto e affetto a chi affronta un lungo viaggio, dare conforto e riparo a chi ha bisogno. Accoglienza è calore, quel calore che solo a casa si può ricevere, quel calore che fa riposare i corpi stanchi e unisce tutte le persone, quel calore che viene dalla solidarietà e dall’amore per il prossimo, quel calore che cerchiamo sempre di trasmettere a tutti i nostri ospiti.

  • Come riuscite a ricreare il clima di normalità per le famiglie dei vostri piccoli ospiti?

La normalità è formata da tante piccole cose, in primo luogo cerchiamo, di concerto con l’Ospedale del Cuore, di creare una routine e un clima di serenità per tutti i nostri ospiti. La routine è importante perché permette ai genitori di rimanere sempre impegnati e di non smarrirsi nei propri pensieri e preoccupazioni. Il clima di serenità, invece, è formato dalle attività svolte in degenza pediatrica e da tutti i servizi che Un Cuore Un Mondo mette a disposizione per tutti gli ospiti. Un altro elemento importante è l’ascolto: fornire un punto di ascolto e supporto è per i nostri ospiti un’ancora su cui possono sempre fare affidamento. La normalità, con il passare dei giorni, si crea da sé: nelle strutture di accoglienza i genitori dei bambini si conoscono e condividono emozioni e sensazioni, il tutto concorre a creare uno spirito di amicizia e armonia che aiuta gli ospiti a trovare un nuovo equilibrio.

  • Ci sono state esperienze significative che hanno segnato la storia dell’associazione?

È difficile scegliere una storia particolare tra le tante che sono successe in ventisette anni di Un Cuore Un Mondo. Ogni bambino porta con sé una storia unica e irripetibile e tutti hanno lasciato dentro di noi un fuoco di emozioni e ricordi. Perché le attività dell’Associazione non si limitano all’accoglienza e al supporto, ma anche al condividere i sentimenti dei genitori, portare insieme a loro le difficoltà connesse al percorso ospedaliero e cercare di superarle insieme. Un ricordo che sempre portiamo con noi è quello di Muhammad, un bambino senegalese, residente in Italia, che ha dovuto affrontare un difficile e lungo percorso. Muhammad, appena nato, soffriva di una grave cardiopatia ed è stato subito operato all’Ospedale del Cuore. L’Associazione, insieme ai genitori, è stata sempre vicino al piccolo nel lungo percorso di recupero post-operatorio, tanto da stringere un forte rapporto di affetto e amicizia con tutti i familiari. Abbiamo condiviso momenti duri che ci hanno insegnato l’importanza della solidarietà e della lotta per la vita, abbiamo conosciuto la forza che nasce dal cuore dei genitori nel non mollare mai e nel non cedere sotto i colpi della vita. Con la famiglia di Muhammad abbiamo condiviso anche un Natale, un momento in cui l’amore e la solidarietà brillano nella sfolgorante luce della convivialità. La famiglia di Muhammad, nonostante sia musulmana, ha festeggiato con tutti noi la festa del Natale con allegria e gioia, perché il Natale non è solamente una festa cristiana ma è una festa di tutti, una festa dell’umanità, una festa della vita.